 |
 |
 |
 |
 |
 |
|
 |
|
 |
 |
 |
  |
  |
 |
 |
 |
 |
YOUTURN PAVILION ALLA XXIX BIENNALE D'ARTE DI SAN PAOLO
|
|
22 settembre 2010
Youturn Pavilion di UNStudio è uno dei 6 "terrieros" creati per la XXIX Biennale d'Arte di San Paolo in Brasile. Situato nel cuore della Biennale, il padiglione opera principalmente come un luogo; un punto nodale nel contesto della Biennale che si propone come forum per la comunicazione con mezzi diversi e su varie scale. Il padiglione è programmato per invitare il pubblico ad incontrarsi, orientarsi ed osservare. Esso crea un un elemento di interazione fra i partecipanti e i visitatori della Biennale, creando un luogo di esposizione, discussione e dibattito. Il Padiglione di UNStudio si colloca fra le opere d'arte, le installazioni e le architetture; opera come un modulo, una struttura funzionale che svolge il ruolo di attivatore di eventi.
Ben van Berkel ha detto: "E' una fantastica qualità dell'architettura di oggi quella di poter agire su così tanti livelli e che ci sia un'accettazione culturale per questa ricchezza di significati e di letture. L'architettura può avere la sua espressione culturale allo stesso modo di come è percepita e interpretata l'arte. L'interpretazione metaforica degli spazi può essere simile alla lettura di un'opera d'arte, così come possono essere simili la meccanica e l'approccio, anche se i risultati sono, ovviamente, diversi."
Il Padiglione di UNStudio forma il "'I am the street' terriero", uno dei sei gruppi di progettazione integrati dai curatori negli spazi della Biennale. Il disegno del Padiglione gioca con i punti di incrocio fra movimento e spazi visuali. La sede della Biennale, infatti, è composta da percorsi circolari, dove i visitatori si trovano a percorrere spazi espressivi, interpretativi e contemplativi. Questi movimenti dinamici vengono formalizzati e trascritti nel modello per la progettazione che a sua volta crea uno spazio dinamico attraverso la convergenza dei punti d'arrivo.
Lo Youturn Pavilion funziona, inoltre, sia come spazio autonomo che come spazio interattivo. Questi dinamismi contrastanti si materializzano nella forma increspata e naturale del triangolo esterno che si contrappone alla semplice complessità del cerchio interno. Questa convergenza crea una complessità che riflette lo scopo della Biennale: mostrare il lavoro degli artisti attraverso le loro forme espressive. Il movimento centripeto e la forma della struttura avvolgono e circondano i visitatori della Biennale creando, allo stesso tempo, un vuoto centrale; il punto dove tutte le linee, le superfici ed i punti di vista convergono.
Lo spazio può ospitare eventi che spaziano dalle discussioni intime alle presentazioni per grandi gruppi. Lo Youturn Pavilion è flessibile e può essere adattato a diverse esigenze di usabilità, fornendo così una risposta dinamica alle necessità della Biennale, agli artisti ed ai visitatori che la visiteranno tutti i giorni.
Ben van Berkel ha aggiunto: "Abbiamo voluto creare un'ambiente che possa dare più della semplice esperienza della visita all'oggetto. Esso può quindi diventare anche una macchina per il dialogo."
L'obiettivo dello Youturn Pavilion è chiaro: attraverso il flusso continuo della Biennale crea l'opportunità di interfacciarsi in varie situazioni, che possono essere discussioni, dibattiti, presentazioni di artisti, in uno spazio che permette di estraniarsi e contemplare. Il padiglione è uno dei punti centrali della Biennale, dove si può essere nel cuore di un elemento di creatività e, allo stesso tempo, prendere un momento per riflettere, discutere o esporre.
Al termine della Biennale di San Paolo UNStudio spera di donare lo Youturn Pavilion perché possa essere usato ancora in un altro luogo.
|
|
 |
  |
 |
|
|