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  COME VEDERE L'ARCHITETTURA CONTEMPORANEA HOW TO SEE CONTEMPORARY ARCHITECTURE
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Carlo Mollino
Carlo Mollino
* Turin [Torino], Italy, 6 May 1905
+ Turin [Torino], Italy, 27 August 1973
nationality: italian
BIOGRAPHICAL NOTES
 
 
An architect, photographer, urban planner and interior designer but also a skier, motorist, and aeroplane pilot, Carlo Mollino (Turin, 1905-1973) was a leading light in the lively cultural environment of Turin in the inter-war years. He played a key role in twentieth century design, architecture and culture, and his works blend modernity and tradition, art and craftsmanship, extreme discipline and creative freedom. His work is remarkable for its modernity while also promoting a return to craftsmanship and to a genuine relationship with the work of art.
BUILDINGS
 
1951 - 1956
Italy [Italia] » Valtournenche
1947 - 1954
Italy [Italia] » Valtournenche
1953 - 1954
Italy [Italia] » Agra
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BIBLIOGRAPHY
 
WRITINGS
BY THE ARCHITECT
Carlo Mollino, Architettura di parole. Scritti 1933-1965, Bollati Boringhieri, 2007
Carlo Mollino, "La stazione della funivia del Fürggen/The Station of the Fürggen cableway", Prospettive 1, dicembre/december 1951
WRITINGS
ABOUT THE ARCHITECT
Marco Sammicheli (ed.), Carlo Mollino. Allusioni iperformali, Electa, Milano 2021Marco Sammicheli, Carlo Mollino, Allusioni iperformali, Electa
Napoleone Ferrari, Lucas Gehrmann, Gerald Matt, (ed.), Carlo Mollino. Un Messaggio dalla Camera Oscura, Verlag fur Moderne Kunst, Nurnberg 2012
Maurizio Ternavasio, Carlo Mollino. La biografia, Lindau, "Le Comete", 2008
Cecilia Bolognesi, Francesca Picchi, Matteo Poli (ed.), ""Soluzione di Architettura in altissima montagna"/"Architectural solution for extremely high altitudes"", Domus 889 febbraio/february 2006, pp. 16-27
"La Cervinia visionaria di Carlo Mollino", Domus 889 febbraio/february 2006, p. 22 (16-27)
Gianluigi Ricuperati, "Il sottile duca bianco", Domus 889 febbraio/february 2006, pp. 26-27 (16-27)
Carlo Mollino, Arabeschi, Electa, Cataloghi GAM Torino AA.VV., Carlo Mollino. Arabeschi, Electa, "Cataloghi GAM Torino ", Milano 2006
Giovanni Brino, Carlo Mollino. Architettura come autobiografia, Architecture as autobiographyGiovanni Brino, Carlo Mollino. Architettura come autobiografia / Architecture as autobiography, Idearte, Viareggio 2005
Elena Tamagno, "Mollino in piano-sequenza", Il giornale dell'architettura 23, novembre 2004, "Il Giornale del Design" p. 31
Fulvio Ferrari, Napoleone Ferrari, Carlo Mollino. Polaroids, Arena Editions, 2002
Giovanni Brino, "Carlo Mollino. Turinese Baroque", Lotus international 16, settembre/september 1977, pp. 122-128
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EXHIBITIONS
 
 
Carlo Mollino. Paesaggi inclinati. Fotografie di Armin Linke, Forte di Bard - Aosta (Italy), Sale dell’Opera Mortai, 17 november 2023 / 18 february 2024
Carlo Mollino: Atlante. Viaggio nell’universo di un genio del ‘900, Torino [Turin] (Italy), Teatro Regio, 18 october 2023 / 14 january 2024

Carlo Mollino, Atlante, Viaggio nell’universo di un genio del ‘900, Torino, Turin, Italy, Teatro RegioAl geniale architetto che ha concepito e disegnato il nuovo Teatro Regio, dedichiamo la mostra Carlo Mollino: Atlante: una immersione totale nell’universo di un genio del Novecento, protagonista eclettico e singolarissimo della storia dell’architettura e del design, ma anche scrittore, fotografo, sciatore, automobilista e pilota di aerei, tra le menti più originali e poliedriche del XX secolo.

La mostra è curata da Fulvio e Napoleone Ferrari e prodotta dal Teatro Regio Torino nell’ambito di Regio50, con la collaborazione del Museo Casa Mollino ed è realizzata con il contributo di Reale Mutua – Socio Fondatore del Teatro Regio – e con il sostegno della BuonoLopera Foundation, che del Regio è Socio Sostenitore. Un ringraziamento speciale va al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.

Mathieu Jouvin, Sovrintendente del Teatro Regio, afferma: «In occasione del 50° anniversario del nuovo Teatro Regio non poteva mancare un importante omaggio a Carlo Mollino, e questa mostra racconta un uomo e un artista straordinario che ha saputo eccellere in ogni disciplina e il cui lavoro mi ha sempre affascinato. Personalità di questo tipo sono rare e sono entusiasta di poter accogliere il pubblico in questo scrigno d’arte ricco di riferimenti simbolici, opera audace, contemporanea e proiettata nel futuro».

Carlo Mollino, Atlante, Viaggio nell’universo di un genio del ‘900, Torino, Turin, Italy, Teatro Regio«Oggi, con entusiasmo, apriamo le porte a Carlo Mollino: Atlante, una mostra che celebra la straordinaria creatività dell’architetto torinese e rafforza il profondo legame tra il Teatro Regio e Reale Mutua – dichiara Luigi Lana, Presidente di Reale Mutua – Questa esposizione è un'opportunità per mettere in evidenza quanto sia cruciale preservare e promuovere il nostro ricco patrimonio e sostenere il tessuto culturale locale. Vi invitiamo a esplorare questa straordinaria mostra e a unirvi a noi nella celebrazione dell’arte e del territorio, riconoscendo quanto contribuiscano all'identità della nostra società e al benessere delle generazioni future».

Maribel Lopera Sierra, co-founder della Fondazione BuonoLopera, dichiara: «Sosteniamo con piacere questa mostra che ben si inserisce nella nostra volontà di valorizzare il territorio, non solo attraverso le splendide associazioni e le realtà culturali che lo animano, ma anche attraverso la messa in evidenza dei grandi personaggi che lo hanno caratterizzato nel passato e che hanno contribuito a creare un DNA di eccellenza sul quale investire. Un ringraziamento va al Teatro Regio, e al suo team sotto la direzione di Mathieu Jouvin, per aver fortemente voluto portare alla luce l’eccezionale figura di Carlo Mollino che è stata, personalmente, una bellissima scoperta».

Marco Iezzi, curatore dell’area Trasporti del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano commenta: «Siamo contenti di riportare la Bisiluro a Torino in questa importante esposizione dedicata a Carlo Mollino, autore delle linee della vettura che partecipò alla 24 Ore di Le Mans nel 1955. Per inquadrare Mollino nella sua città, è stato fondamentale lo studio del curatore Fulvio Ferrari, esperto dell’architetto torinese».

Carlo Mollino, figlio unico dell’ingegnere Eugenio Mollino, nasce nel 1905 a Torino dove compie i suoi studi. Nel 1925 si iscrive alla facoltà di Ingegneria e, dopo un anno, si trasferisce alla Regia Scuola Superiore di Architettura dell’Accademia Albertina di Torino, in seguito divenuta facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, dove si laurea nel luglio del 1931. Architetto e designer, progettista e pilota di aeroplani e di auto da corsa, scrittore, fotografo. Ottimo sciatore, diventa nel 1942 maestro di sci e nel dopoguerra Presidente della Commissione delle scuole e dei maestri di sci della F.I.S.I. nel 1951 scrive il trattato Introduzione al discesismo dalle cui pagine emerge appieno tutta la sua personalità inquieta, fantasiosa, ingegneristica. Dopo avere pubblicato nel 1948 i volumi Architettura, arte e tecnica, nel 1953 vince il concorso a Professore ordinario e ottiene la cattedra di Composizione architettonica, che conserva fino alla morte. Nel 1957 partecipa al Comitato organizzativo della XI Triennale di Milano. Muore improvvisamente nell’agosto 1973 nel suo studio.

La mostra si snoda come un arcipelago in dieci isole-capitoli distribuiti nei vari livelli del Foyer, che introducono alla leonardesca complessità dell’architetto e dell’uomo e, ovviamente, a quello che è considerato il capolavoro della sua vita, il nuovo Teatro Regio, concluso in coincidenza della scomparsa del suo autore.

Carlo Mollino, Atlante, Viaggio nell’universo di un genio del ‘900, Torino, Turin, Italy, Teatro RegioSin dall’atrio esterno si percepisce qualcosa di nuovo: su ognuna delle dodici porte di ingresso al Teatro è posto un segno zodiacale realizzato di neon. Il senso nelle parole dei curatori Fulvio e Napoleone Ferrari: «il Teatro accoglie al mondo dell’arte, ed esattamente come siamo stati accolti in questa nostra vita sotto gli auspici di un segno zodiacale, Mollino ci accoglie alla vita dell’arte che nasce nel suo Teatro con dodici varchi. Con questo segno, fin da subito, è resa sorprendente l’unicità della sua architettura».

Dieci capitoli, dieci “canti” narrano la sua biografia, il suo Teatro, la professione, i mobili milionari, le fotografie, le acrobazie aeree e quelle sugli sci, le auto da corsa, la moda e, infine, la filosofia che ha influenzato la sua vita. I materiali in mostra sono organizzati su piattaforme trigone a spigoli arrotondati, “galleggianti” a 20 cm di altezza dal pavimento, così da permettere una chiara visione dall’alto di disegni, libri, fotografie e oggetti esposti.

È estremamente complesso rendere la profondità delle voci che “cantano”, per usare una metafora teatrale, nell’architettura del Regio: Piranesi, Man Ray, Dalì, Guarini, l’uovo cosmico, il corpo femminile. Con una video-installazione realizzata dall’artista Donato Sansone si rappresentano in maniera semplice, con un continuo e ipnotico fluire di forme che si trasformano dal corpo femminile al corpo del Teatro, dalle scale di Piranesi alle passerelle del Regio, le relazioni visive che legano i mondi citati con il poliedrico interno del Teatro.

La sala del Regio, unica al mondo, si può ammirare nella prima rappresentazione tridimensionale: il modellino in gesso in scala 1:33 realizzato nel 1966 per effettuare le prove acustiche, interamente restaurato per l’occasione dal laboratorio Montanaro di Torino e arricchito da una suggestiva illuminazione interna. L’illuminazione della sala, la celebre “Nuvola” realizzata da Gino Sarfatti, è al centro di una installazione che esalta il fenomeno di rifrazione della luce prodotta da migliaia di steli.

Un’isola conterrà la biografia fotografica e di ritratti pittorici di Carlo Mollino. Un’altra ne illustrerà la professione con modelli di architettura rotanti, immagini e disegni. Un letto a castello, vera e propria architettura di interni, insieme a piastrelle ed elementi originali della sala da ballo Le Roi di Torino, descrivono il suo lavoro di inventore di arredi. L’amore di Mollino per la velocità si potrà ammirare nei suoi diversi aspetti, a partire dal capolavoro della Bisiluro DaMolNar, l’automobile progettata per la 24 Ore di Le Mans nel 1955, concessa straordinariamente in prestito dal Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. Accanto, il modellino della macchina da record di velocità “Osso di seppia”, accompagnato da disegni e foto. A un video d’epoca, al suo libro Introduzione al Discesismo, alle immagini e ai foulard in seta disegnati per Cervinia, è affidata la descrizione del mondo dello sci visto da Mollino, sport di cui era maestro e in cui eccelleva, tanto quanto nell’acrobazia aerea, tema rappresentato dai disegni e dal modellino 3d del biplano da lui progettato, insieme ai libri di ingegneria aeronautica che aveva in gran numero nella propria biblioteca. La fotografia è rappresentata nelle sue due fasi: nella prima, attraverso grandi formati, è esposto il lavoro degli anni Trenta, mentre nei salottini del foyer sono esposte venti delle celebri Polaroid “erotiche” create nell’ultimo decennio della sua vita. Per la prima volta in assoluto si potranno vedere alcuni vestiti collezionati da Mollino negli anni Sessanta: viene così rivelata una connessione inedita con la moda, che sfocia nel video di una recente sfilata di Moschino ispirata ai suoi scatti più famosi. Infine la filosofia, ossia la metafora del viaggio esistenziale – suo e nostro – è rappresentata con due opere fotografiche uniche, di fortissimo impatto e significato simbolico, realizzate da Brigitte Schindler.

Tutta la mostra è resa possibile soprattutto grazie alla documentazione e alle opere custodite dal Museo Casa Mollino di Torino, fondato da Fulvio e Napoleone Ferrari, fin dal 1985 impegnati nella valorizzazione della figura di Carlo Mollino con pubblicazioni e mostre realizzate in tutto il mondo – Europa, Stati Uniti e Giappone. La mostra ha visto il coordinamento generale per il Teatro Regio di Simone Solinas, il progetto esecutivo e la direzione lavori dell’architetto Elena Maria D’Agnolo Vallan insieme all’architetto Valeria Cottino; il lighting design è di Marco Ostini.

Nell’ambito di Artissima 2023, fino al 12 novembre il percorso di visita si arricchisce dell’installazione multimediale di Simon Starling Four Thousand Seven Hundred and Twenty Five (Motion Control/Mollino), della collezione Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. In occasione del trentennale di Artissima, il centro della Città di Torino accoglie Dove finiscono le tracce, progetto espositivo nato e sostenuto dal desiderio della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT di valorizzare la propria collezione e affidato alla curatela di Artissima. La mostra diffusa si disloca nei luoghi simbolici della città, con alcune iconiche opere della collezione della Fondazione attualmente in comodato alla GAM - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e al Castello di Rivoli Museo d’arte Contemporanea.
Carlo Mollino. Allusioni Iperformali / Carlo Mollino, Allusioni Iperformali, Triennale Milano, Hyperformal Allusions, Milano (Italy), Triennale Milano, 4 september / 7 november 2021

Carlo Mollino, Allusioni Iperformali, Triennale Milano, Hyperformal AllusionsBased on an analysis of these furnishings for the Casa Albonico, a reinterpretation of the work of Mollino, a key figure in the world of twentieth-century design and architecture, highlights a series of aspects that have not yet been sufficiently examined. These range from his obsession with form and his links with the second wave of Futurism, through to his interest in craftsmanship, interior design, engineering, physics and aerodynamics. Two fundamental aspects of Carlo Mollino’s work, which the furnishings for the Casa Albonico allow us to explore, are the artisanal manufacture of his furniture and his cooperation with other artists.

The items on display were the object of an extraordinary operation to preserve the public heritage: in the summer of 2020 the export office of the Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano received a request to take some furnishings from the Casa Albonico abroad. The items were to end up in a famous European design museum. However, the dossier contained an error that was by no means secondary: the furnishings were shown as dating from between 1954 and 1956. This dating, which meant the items were less than 70 years old, would have allowed for a simplified export procedure. The Superintendency noticed the error and investigated, with advice from Triennale, which led to the application being rejected. In October 2020, the export office asked Triennale and Manolo De Giorgi, an expert on Mollino, for an opinion in order to assess the level of cultural interest of the collection. Thanks to these two opinions, which illustrated the general level of cultural importance, the export permits were denied, paving the way for a compulsory purchase by the Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio of the Ministry (directed by the architect Federica Galloni) in favour of the Direzione Regionale Musei Lombardia, and deposit on loan at the Triennale’s Museo del Design Italiano. The process thus came to a successful conclusion thanks to the cooperation between the institutions and to the desire of the Albonico family not to break up the collection.

Carlo Mollino, Allusioni Iperformali, Triennale Milano, Hyperformal AllusionsWhat might have been the loss for Italy of a rare example of the work of Carlo Mollino was thus transformed into an opportunity to study and promote the works of an artist who – judging by the astronomical prices that some of his pieces have fetched – is increasingly appreciated by the international market. The pieces of furniture designed for the Casa Albonico, which were mostly made in 1944 by the crafts firm Apelli, Varesio & C. for the home in Turin of Mollino’s friend, the engineer Paolo Albonico, are a table, six seats, some service chairs, sideboards in different variants (all with a trestle structure and diagonal upright), a sofa, two armchairs, a cupboard-desk and a table with a folding top. In thesecond part of his career, Carlo Mollino used biomorphic motifs as signs of a renewed relationship with nature. He drew inspiration for his works from nature as he saw it, though he never passively accepted it in the classical form of mimesis. Instead, he worked on his impressions and turned them into objects, keeping them distant from himself and letting them flow freely.

Carlo Mollino, Allusioni Iperformali, Triennale Milano, Hyperformal AllusionsOne of the artists who had the closest interactions with Mollino’s design and life was the sculptor Umberto Mastroianni (Fontana Liri 1910-1998 Marino Laziale). The architect designed a studio house in Acitrezza for him in 1944 and they worked together again on other occasions. One of these occasions was on the Casa Albonico, with a small bronze bust of a woman, which acted as a support joint on one of the pieces of furniture designed for the house. The influence of Boccioni is clear in Mastroianni’s work and it is particularly evident here in the dynamism of the forms, in which the parts of the body are represented by concave and convex spaces. This use of form reveals a Futurist approach that interprets art as a revolutionary practice.

The exhibition, the installation project of which has been entrusted to bunker arc / Carlo Gandolfi - Roberto Molteni, also includes some previously unpublished correspondence, preserved in the Triennale Milano archive. In the letters, Carlo Mollino criticises the direction taken by the institution, distancing himself from industrial design in favour of craft production. There are also original drawings from the archives of the Politecnico University of Turin and documents from private archives. Special focus displays examine the relationships between Mollino and key figures in the world of Italian design, such as Gio Ponti and Franco Albini.

The exhibition has been given added content with a site-specific installation by the artist Corrado Levi, one of Mollino’s students at the Faculty of Architecture in Turin, and with soundscapes by Painé Cuadrelli, a composer of electronic music and teacher of sound design at the IED.

Credits: photos by Gianluca Di Ioia, © Triennale Milano, text edit by Triennale Milano
L’occhio magico di Carlo Mollino. Fotografie 1934-1973, Torino (Italy), Camera, Centro Italiano per la Fotografia, 18 january / 13 may 2018
Carlo Mollino. Maniera Moderna, München, Haus der Kunst, 16 september 2011 / 8 january 2012
Carlo Mollino. Un Messaggio dalla Camera Oscura, Vienna, Kunsthalle, 31 august / 25 september 2011
Carlo Mollino a occhio nudo, Firenze, Museo Nazionale Alinari della Fotografia, 19 february/14 may 2009
Carlo Mollino architetto, Torino, Archivio di stato, 12 october 2006/7 january 2007
Carlo Mollino, Rivoli (TO), Castello - Torino, GAM, 19 september 2006/7 january 2007
Mollino Fragments, Roma, Maxxi, 23 february/25 april 2006
review: "Roma. Carlo Mollino. Sintesi per frammenti/Summed up in fragments", Domus 889, febbraio/february 2006, "Almanac" p. 9
Carlo Mollino baut in den Bergen, Basel, Architekturmuseum, 2 march/5 may 1991
 
 
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