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MMM Corones
Messner Mountain Museum Corones |
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CONTESTO |
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Complesso degli interventi |
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Ideato da Reinhold Messner, Messner Mountain Museum è un circuito museale composto da sei sedi, ognuna dedicata a un tema specifico. Il cuore del circuito è rappresentato da Castel Firmiano, nei pressi di Bolzano, e dall'omonimo MMM Firmian dedicato alle grandi ascensioni e ai processi di formazione e di erosione delle montagne; il mito e la sacralità della montagna sono invece i temi attorno a cui ruota il MMM Juval, in val Venosta; il MMM Ortles, a Solda, racconta il mondo dei ghiacci, mentre il MMM Dolomites, sul Monte Rite nel Cadore, avvicina i visitatori all'elemento roccia e all'alpinismo dolomitico; il MMM Ripa, allestito nel castello di Brunico, è incentrato sulla vita e sulle tradizioni dei popoli di montagna. Il sesto e ultimo museo nel circuito MMM in ordine di tempo è il MMM Corones di Plan de Corones, tra la val Pusteria e la val Badia. Concepito intorno a quella che è la disciplina regina dell'alpinismo, verrà inaugurato nel luglio del 2015.
Il Messner Mountain Museum non è una semplice raccolta di oggetti né un museo di scienze naturali, ma piuttosto un percorso interdisciplinare dedicato alla montagna. Composto di sei sedi, ognuna ubicata in un particolare contesto di grade interesse storico e geografico, è un'importante attrazione turistica per l'Alto Adige e un polo culturale e tematico unico al mondo.
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DESCRIZIONE |
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La disciplina regina dell’alpinismo |
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In quale cielo sarei giunto scalando una montagna volante?
Christoph Ransmayr, La montagna volante |
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Sito a Plan de Corones, tra val Badia, Valdaora e val Pusteria, l‘MMM Corones completa il circuito Messner Mountain Museum, un percorso che si compone di sei musei. Ai margini del più spettacolare belvedere montano del Sudtirolo, dove sorge la singolare sede del museo progettata da Zaha Hadid, si narra la storia dell’alpinismo tradizionale.
Da Plan de Corones, lo sguardo spazia nelle quattro direzioni, spingendosi oltre i confini provinciali: dalle Dolomiti di Linz a est all’Ortles a ovest, dalla Marmolada a sud alle cime della Zillertal a nord. Le vetrate del museo restituiscono le immagini della mia infanzia – le Odle e il Pilastro di Mezzo del Sasso di Monte Croce, l’ascensione più difficile della mia vita – così come i ghiacciai granitici che sovrastano la valle Aurina. All'interno della montagna, il museo ripercorre l’evoluzione dell’alpinismo moderno, i miglioramenti ottenuti nel corso degli ultimi 250 anni per ciò che riguarda l'attrezzatura, i trionfi e le tragedie che si sono consumati sui fianchi delle più famose montagne del mondo, dal Cervino al Cerro Torre al K2, e la rappresentazione delle imprese di noi alpinisti, per quanto contraddittorie esse possano apparire. Come negli altri musei del circuito, l’alpinismo è raccontato attraverso reliquie, citazioni, opere d'arte (dipinti e sculture) e la trasposizione, all'interno dell’MMM Corones, della scenografia montana che lo circonda.
Nel mio ruolo di narratore dell’alpinismo tradizionale non intendo né esprimere giudizi né drammatizzare. Piuttosto, l’obiettivo è quello di condensare le esperienze di chi, come me, ha fatto proprio il confronto tra l'uomo e la montagna. Al centro del museo non vi sono imprese sportive o primati bensì i grandi personaggi dell’alpinismo, oltre a filosofi e pionieri che hanno osato “la transizione aurea“ dall’idea al fare, prescindendo dal perché.
In lingua ladina, Corones significa corona. Plan de Corones, la celebre montagna dello sci e delle escursioni, la vetta dei deltaplanisti e dei parapendisi, ospita oggi quello che considero il punto cul- minante del mio progetto museale: un luogo del silenzio e della decelerazione che offre panorami indimenticabili, uno spazio in cui ritirarsi e lasciare che la percezione si apra verso l’alto, verso l’oltre. La montagna diviene così uno spazio esperienziale, parte della nostra cultura. Viviamola in modo nuovo, facendo volare lo spirito al di sopra di ogni vetta.
Reinhold Messner |
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Il Museo ha uno sviluppo prevalentemente sotterraneo, articolato su diversi piani tanto che, nonostante i 1000 metri quadrati di superficie che saranno disponibili, solo una minima parte di essi richiede costruzioni fuori terra, a tutto vantaggio della componente paesaggistica, dato il ridottissimo impatto visivo della struttura rispetto all’ambiente naturale in cui la stessa sorge. Il movimento complessivo di materiale di scavo è di circa 4.000 metri cubi.
Il livello superiore ospita l’area d’ingresso con le casse, un piccolo „Museum-shop“ ed il guardaroba completo di armadietti. Da qui, un sistema di scalinate a cascata conduce i visitatori ai sottostanti tre livelli espositivi, fino a raggiungere il livello più basso. Una superficie espositiva centrale, che rappresenta il “cuore” del Museo, offre spazi adeguati per esposizioni temporanee a tema e presentazioni varie.
Nel loro cammino, che termina al livello più basso della struttura, i visitatori si troveranno di fronte a delle grandi finestre panoramiche, fino a raggiungere una terrazza esterna di circa 40 metri quadrati di superficie, dalla quale potranno godere dello splendido panorama a 240°, spaziando dalle Alpi dello Zillertal all’Ortles, fino alle Dolomiti. In questo modo sarà intensificato il rapporto fra l’ambiente montano esterno e il tema del Museo, le gigantesche pareti di roccia che incarnano la disciplina principe dell’alpinismo. Su questo livello è prevista inoltre una piccola sala cinematografica con una ventina di posti a sedere, per le proiezioni a tema. |
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Messner, the first person to climb all 14 mountains around the world over 8,000 meters, and the first to climb Mount Everest without the aid of tanked oxygen, conveys his vision for the MMM Corones: “Kronplatz offers views beyond the borders of South Tyrol to all points of the compass: from the Lienz Dolomites in the east to the Ortler in the west, from the Marmolada Glacier in the south to the Zillertal Alps in the north. The museum is a mirror of the world of my childhood – the Geislerspitzen, the central buttress of the Heiligkreuzkofel (the most difficult climb in my whole life) and the glaciated granite mountains of the Ahrn Valley. On Kronplatz I present the development of modern mountaineering and 250 years of progress with regard to the equipment. I speak of triumphs and tragedies on the world’s most famous peaks – the Matterhorn, Cerro Torre, K2, and shed light on alpinism with the help of relics, thoughts, works of art and by reflecting the outside mountain backcloth in the interior of MMM Corones.” Zaha Hadid explains the concept of the design: “The idea is that visitors can descend within the mountain to explore its caverns and grottos, before emerging through the mountain wall on the other side, out onto the terrace overhanging the valley far below with spectacular, panoramic views.” In 2003, the Concordia 2000 Peace Bell was the first cultural installation to join the sports and recreational amenities at the summit of Mount Kronplatz, which include facilities for hang-gliding and paragliding, the Kron and Gipfel Restaurants, a replica of a Native American settlement, as well as the summit stations of the Kronplatz 2000 cable-car to Riscone/Reischach, the Olang cable-car to Valdaora, and the Ruis cable-car to San Vigilio. The Mountain Museum will welcome visitors throughout the year to explore Messner’s world where humanity is pushed to its limits, adding a further cultural and educational institution to Mount Kronplatz. Reinhold Messner’s vision for a museum of submerged into the peak of Mount Kronplatz detailed three very specific locations of where the museum should emerge from ground: “In the first, a window looking out southwest to the peak of the Peitlerkofel mountain, in the second, another window should look south toward the Heiligkreuzkofel peak, in the third, a balcony should face west to the Ortler and South Tyrol.” Informed by the shards of rock and ice of the surrounding landscape, concrete canopies have been cast in-situ and rise from the ground to protect the museum’s entrance, viewing windows and terrace. Reflecting the lighter colours and tones of the jagged limestone peaks of the surrounding Dolomites, the exterior panels are formed from a lighter shade of glass-reinforced fibre concrete and fold within the museum to meet the darker interior panels that have the luster and colouration of anthracite found deep below the surface. A series of staircases, like waterfalls in a mountain stream, cascade through the museum to connect the exhibition spaces and describe visitors’ circulation over three levels. At the lowest level, visitors pass the viewing windows as they traverse through the galleries to emerge out onto the terrace that projects 6m from the mountainside giving a 240 degree panorama across the Alps. At 1,000 square meters, the museum is arranged over several levels to reduce its footprint. During construction, 4,000 cubic meters (140,000 cubic feet) of earth and rock was excavated and then replaced above and around the completed structure – immersing the museum within Mount Kronplatz and helping to maintain a more constant internal temperature. The wide windows allow natural light to penetrate deep within the museum, drawing visitors forward through the interior to the panoramic windows and viewing terrace cantilevered over the valley far below. |
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cemento armato, vetro Constructed from in-situ reinforced concrete, the museum‘s structure has walls between 40-50cm, while its roof supporting the replaced earth and rock that embeds the museum into the mountain, is up to 70cm thick. The majority of the museum’s exterior and interior panels are also made from in-situ concrete, with a formwork of tapered surfaces used to generate the peaks and abutments of the exterior panels that convey the rock and ice formations of the surrounding landscape. Almost 400 internal and external panels were prefabricated, with the more complex curved elements created in a process of spraying layers of high-performance fibre-concrete into moulds carved from CNC-milled foam using the architect‘s 3D model. A scaffold of steel sections with adjustable brackets to offset tolerances forms the museum’s substructure. Counter-plates for the connecting brackets are laminated directly within each panel during the prefabrication process.
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Il Museo ha uno sviluppo prevalentemente sotterraneo, articolato su diversi piani tanto che, nonostante i 1000 metri quadrati di superficie che saranno disponibili, solo una minima parte di essi richiede costruzioni fuori terra, a tutto vantaggio della componente paesaggistica, dato il ridottissimo impatto visivo della struttura rispetto all’ambiente naturale in cui la stessa sorge. Il movimento complessivo di materiale di scavo è di circa 4.000 metri cubi.
La soluzione costruttiva sotterranea, grazie alla quale il Messner Mountain Museum Corones gode di una temperatura interna costante durante tutto l’anno, e garantisce un’ottimizzazione anche in termini di efficienza energetica. |
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ARCHITETTURA | Musei ed edifici per esposizioni
Musei di storia della natura
Arredo urbano e strutture per spazi pubblici
Strutture panoramiche, belvedere
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CRONOLOGIA |
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Progetto |
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2014 - 2015 |
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KlimaHaus / CasaClima Awards Premio Speciale |
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L'OPERA NEL CINEMA |
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Un passo dal cielo - Il volto del demone |
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Interpreti |
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Daniele Liotti, Enrico Ianniello, Francesco Salvi, Rocio Munoz Morales, Gianmarco Pozzoli, Tommaso Ramenghi, Pilar Fogliati, Alice Torriani, Caterina Shulha, Matteo Martari, Daniela Virgilio, Francesca Piroi, Cristina Marino, Pia Engleberth, Alberto Molinari |
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Ruolo dell'edificio |
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Annotazioni |
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Serie TV.
Quarta stagione, episodio 18.
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Jeff Buckley [Last Goodbye] |
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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI |
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"Continua l'impegno nella promozione degli edifici sostenibili", CasaClima DueGradi 2, ottobre 2016, pp. 10-30 "Premio Speciale. MMM Corones", CasaClima DueGradi 2, ottobre 2016, p. 30 (10-30) |
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Sabine Schneider, "Reshaping a mountain", Topos 93, december 2015 [Fragile Landscapes], pp. 54-59 |
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John Jervis, "Messner Mountain Museum", Icon 148, october 2015, pp. 58-62 |
|
Edith Schlocker, "Messner Mountain Museum am Kronplatz. Schwungvolle Entschleunigung / Messner Mountain Museum on the Kronplatz. A sweeping deceleration", Architektur Aktuell 427, oktober/october 2015, pp. 114-124 |
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Herbert Wright, "A cut above", Blueprint 342, september-october 2015, pp. 204-2018 |
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Progetto |
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Zaha Hadid con Patrik Schumacher |
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Responsabili del progetto |
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Gruppo di progettazione |
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Cornelius Schlotthauer, Peter Irmscher |
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Architetto esecutivo |
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Peter Irmscher, Markus Planteu, Claudia Wulf |
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Impianti meccanici |
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Impianti elettrici |
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PROGETTI CORRELATI |
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CREDITS |
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Photos © Werner Huthmacher, Luke Hayes, wisthaler.com, inexhibit.com Drawings © Zaha Hadid Architects Text edited by Reinhold Messner, MMM Messner Mountain Museum, Zaha Hadid Architects Videos © MMM Messner Mountain Museum, Zaha Hadid Architects Courtesy of MMM Messner Mountain Museum, Zaha Hadid Architects
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