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  COME VEDERE L'ARCHITETTURA CONTEMPORANEA HOW TO SEE CONTEMPORARY ARCHITECTURE
COME VEDERE L'ARCHITETTURA CONTEMPORANEA HOW TO SEE CONTEMPORARY ARCHITECTURE
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AUTORE | LOCALIZZAZIONE | TIPOLOGIA | MOSTRE | RICERCA AVANZATA
Pietro Lingeri
* Tremezzo, Italia, 25 Gennaio 1894
+ Tremezzo, Italia, 15 Maggio 1968
nazionalità: italiana
NOTE BIOGRAFICHE
 
 
Nato a Bolvedro di Tremezzo (Como) nel 1894, Pietro Lingeri inizia la sua carriera artistica come stuccatore nella settecentesca Villa Sola Cabiati, dove viene notato per il suo talento. Si trasferisce a Milano nel 1906 e l’anno successivo si iscrive alla Scuola superiore d’Arte applicata all’Industria del Castello Sforzesco, mentre frequenta come “decoratore scultore” la Scuola degli Artefici all’Accademia di Belle Arti di Brera. Dopo aver partecipato alla guerra, dal 1922 frequenta il corso speciale di Architettura a Brera. Nel 1926 consegue il diploma di professore di disegno architettonico e apre uno studio in corso Vittorio Emanuele.

Nel 1930 ottiene l’iscrizione all’Albo degli architetti di Milano. Appartengono a questo periodo, tra gli anni Venti e l’inizio del decennio successivo, una serie di significative opere milanesi (tra i quali il negozio Al Principe di Galles, l’Istituto di bellezza Biancardi, l’Hotel Manin, l’Hotel Europa, la Galleria del Milione) mentre prosegue la sua attività sul lago di Como con ville, alcuni monumenti ai caduti, edicole funerarie ed edifici. Dal 1930 è membro del gruppo italiano dei CIAM (Congressi Internazionali d’Architettura Moderna) e del MIAR (Movimento Italiano di Architettura Razionale); nello stesso anno vince il premio della Triennale di Monza con i salottini di prova per la “Sartoria Moderna”. Con il Gruppo di Como firmerà, nel 1933, la Casa sul lago per artista alla 5a Triennale, che gli varrà il Gran premio per l’architettura. Sempre nel 1933 è tra i fondatori di “Quadrante”, rivista portavoce dell’astrattismo e dell’architettura razionale diretta da Bardi e Bontempelli, e nel 1937 di “Valori Primordiali”. Negli anni Trenta progetta insieme a Terragni quattro case d’abitazione a Milano (Casa Rustici, Casa Toninello, Casa Lavezzari, Casa Ghiringhelli) e progetta da solo la Casa Rustici-Comolli. Nel 1932 Rino Valdameri, presidente dell’Accademia di Brera, lo incarica del progetto delle case per artisti sull’isola Comacina e nel 1938 di quello per il Danteum, tempio in onore di Dante da erigersi sulla via dell’Impero a Roma, che disegnerà insieme a Terragni. Dal 1935 al 1951 lavora a diverse soluzioni per la nuova sede della Reale Accademia di Belle Arti di Brera insieme a Terragni (per le prime versioni), Figini e Pollini.

Nel 1943 il suo studio milanese viene distrutto dai bombardamenti ma la sua attività prosegue. Dopo la guerra è coinvolto nella ricostruzione di Milano: nel 1945 è membro della commissione generale per il piano regolatore. Nel 1946 costituisce l’MSA (movimento studi per l'architettura) con Magistretti, Albini ,Bottoni ed altri. Nel secondo dopoguerra Lingeri progetta una lunga serie di opere a Milano che contribuiscono alla definizione tipologica dell’architettura cittadina degli anni Cinquanta e Sessanta: dai quartieri “autosufficienti” (Vialba I, Comasina e Forlanini Nuovo a Milano; altri a Como, Biella e Abbiategrasso) ai condomini d’abitazione (in via Legnano, piazza Buonarroti, corso Sempione, via Melchiorre Gioia, via Lomellina, piazzale Dateo, piazza Durante, viale Umbria ecc.); dai palazzi per uffici (Palazzo De Angeli Frua in via Paleocapa, “La Centrale” in piazzetta Bossi, Sede della Cassa di soccorso ATM ecc.) ai negozi, alle ville e agli arredi.

Nel 1964 è nominato Accademico di San Luca. Nel 1967 riceve dal Presidente della Repubblica il Premio nazionale di architettura. Muore nel 1968 a Tremezzo.
OPERE
 
1932 - 1936
Casa Rustici
Italia » Milano
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BIBLIOGRAFIA
 
SCRITTI SULL'AUTORE
Gabriele Neri (ed.), Pietro Lingeri. Astrazione e costruzione / Abstraction and Construction, ElectaGabriele Neri, Pietro Lingeri, Astrazione e costruzione, Abstraction and Construction, Electa, Milano 2021

...non è uno di quei razionalisti che cincischiano frasi e disegni in guanti gialli, ma un tipo che sta sui ponti, che partecipa al suo lavoro con quello zelo proprio di chi sente l’architettura come fatto squisitamente plastico
(Pietro Maria Bardi)

Dopo Enzo Mari, Vico Magistretti e Carlo Aymonino, Pietro Lingeri (1894-1968) è il nuovo protagonista della proposta espositiva, promossa da Triennale Milano, dedicata ai grandi Maestri dell’Architettura del Novecento italiano.

Il volume edito da Electa accompagna la mostra Pietro Lingeri. Astrazione e costruzione (Triennale Milano, 8 ottobre – 21 novembre 2021), a cura di Gabriele Neri, con l’allestimento di Onsitestudio, sviluppata nell’ambito di un progetto di digitalizzazione e valorizzazione dei materiali dell’Archivio Pietro Lingeri e frutto di una collaborazione con l’Archivio stesso.

Il catalogo celebra una delle personalità più significative e autorevoli del razionalismo italiano che, insieme a Giuseppe Terragni, ha guidato la ricostruzione di Milano nel secondo dopoguerra.
L’opera di Lingeri è analizzata nel libro con scritti di architetti, storici e critici dell’architettura che promuovono una lettura rigorosa, stratificata e innovativa del suo lavoro, restituendo il contesto storico in cui era attivo, la sua poetica e ricerca, le collaborazioni artistiche e architettoniche così come l’influenza sul disegno urbano.

Il volume è articolato secondo una scansione tematica che analizza molteplici aspetti della progettualità di Lingeri, come la capacità di accogliere e reinterpretare stimoli diversi, giungendo a risultati personali e in anticipo sui tempi, nonché l’attenzione e la curiosità verso l’universo dell’arredamento.
Ampio spazio è poi dedicato alla produzione relativa al secondo dopoguerra, sottolineando l’idea di una continuità metodologica rispetto alla lezione del Movimento Moderno, nonché la ricorrenza della dimensione del cantiere e del ponteggio che hanno rappresentato per lui un modus operandi costante.

Nel volume confluisce un’ampia selezione di schizzi, disegni, modelli, lettere e materiali d’archivio spesso inediti, così come fotografie scattate ad hoc da Filippo Romano che reinterpretano in chiave contemporanea le forme architettoniche di alcuni degli edifici più iconici, tra cui Casa per artisti, isola Comacina (Como), 1933-1940, Casa Ghiringhelli, Milano, 1933-1935, Casa Cattaneo-Alchieri, Como, 1934-1936.
Chiara Baglione, Elisabetta Susani (ed.), Pietro Lingeri, Electa, Milano 2004
review: Claudio Camponagara, "Razionalismo tra Como e Milano / Rationalism between Como and Milan", L'architettura. Cronache e storia 594, aprile/april 2005 [Architettura da viaggio / Travel architecture], "Selelibri/Bookdigest" p. 261

review: Sara Protasoni, "L'opera di Lingeri / The work of Lingeri", Domus 881, maggio/may 2005, "Libri/Books" pp. 116-117
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MOSTRE
 
 
Pietro Lingeri: Astrazione e costruzione / Abstraction and Construction, Milano (Italy), Triennale Milano, 7 october / 21 november 2021

Pietro Lingeri, La Centrale, Milano, Astrazione e costruzione, Triennale MilanoTriennale Milano presets Pietro Lingeri: Abstraction and Construction, a special exhibition devoted to the architect Pietro Lingeri (1894-1968), curated by Gabriele Neri and with an installation design by Onsitestudio. The event is the outcome of a partnership with the Pietro Lingeri Archive and of a project to digitise and promote the materials the Archive contains.

Pietro Lingeri, Via Melchiorre Gioia 28, Milano, Astrazione e costruzione, Triennale MilanoAs Stefano Boeri, president of Triennale Milano, explains: “Devoting an exhibition to Pietro Lingeri means paying the attention that is due to a key figure in the world of design, while also offering new interpretations and analyses. It is part of a project to show and promote the great masters, which Triennale Milano has been working on for some years now. Another important aspect of the exhibition is the fruitful partnership with the Pietro Lingeri Archive. Our institution intends to confirm its role as a repository of the archival heritage currently located across all Italy, with the aim of increasingly acting as a point of reference and an active and proactive centre devoted to Italian design and architecture.”

Elena Lingeri, the head of the Archive, said: “I am really happy that my grandfather’s works, which have received so many awards at the Triennale, are now back at Triennale as part of the digitisation project. This exciting learning process makes it possible to expand the use, horizons and cultural value of the Archive.”

The exhibition examines the work of Lingeri, one of the leading exponents of twentieth-century Italian architecture, who created some of the most important designs of Italian Rationalism in the 1930s as well as a long series of works in post-war Milan. In his work, he combined a historical perspective with a contemporary interpretation, highlighting the issues that his architectural works still raise today.

The exhibition thus brings together two levels of interpretation. The first – in the form of original sketches, drawings, photographs, models, letters and other materials, many never shown before, from the Pietro Lingeri Archive and other institutions – retraces the architect’s career, illustrating the historical context, his research into composition and construction, the relationship between modernity and tradition, his influence on the design of the city, his place in architectural debate in Italy, his sources of artistic inspiration and his many design partnerships, including those with Giuseppe Terragni, Luigi Figini, Gino Pollini, Cesare Cattaneo, Piero Bottoni, Mario Sironi, and Mario Radice. Now that the anniversary of Dante is being celebrated, prominent among the materials on display are the design plates and the original model for the Danteum, the shrine to the great poet designed by Lingeri and Terragni, which was never built but which was to have been next to the Colosseum. The exhibition gives particular emphasis to Lingeri’s work after the Second World War, which is being shown to the public for the first time in such a comprehensive manner, in order to provide an overview of his entire design career.

Pietro Lingeri, Accademia di Belle Arti, Milano, Astrazione e costruzione, Triennale MilanoThe second level of interpretation comes with a range of different contributions that look at Lingeri’s work from a contemporary perspective, bringing out the stratification that can be found in all architecture. These contributions include the photographs for the exhibition taken by Filippo Romano and Mattia Balsamini, who were called upon to examine respectively Lingeri’s buildings as they are now, and the model of the Danteum, which has rarely been shown to the public over the past eighty years. Artistic visions like those of Lisa Borgiani evoke original ways of reformulating Lingeri’s legacy, while projects by contemporary architects (including Alessandro Scandurra- Scandurra Studio Architettura, David Chipperfield Architects, Herzog & de Meuron and Onsitestudio) reflect on the reuse of his buildings and on the current relevance of the themes he explored.

The interaction between these two perspectives shows how each work is not some isolated episode, locked in the past, but rather the outcome of an incessant stratification of meanings, actors, means of representation, stories and interpretations, sometimes conflicting with each other, favouring a diachronic approach that can promote its complexity and prompt questions about the present and future of a Modernism that has many decades behind it.
Pietro Lingeri architetto della Tremezzina. L'isola degli artisti, Tremezzo (CO), Villa Carlotta, 10 september/31 october 2010
CREDITS
 
 
Testo a cura della Triennale Milano
 
 
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